Ogni incipit ci pone davanti ad innumerevoli incognite e interrogativi ma è soltanto in corso d’opera che si prende coscienza di quali e quanti possono essere gli ostacoli da aggirare.

L’esperienza è sicuramente d’aiuto ma trattandosi di contenuti ci si sente sempre messi in discussione e questo da un lato spaventa ma dall’altro è molto stimolante.

Attenzione, ansia, concentrazione portano infatti il corpo e la mente ai massimi livelli di impegno.

Ma vediamo ora quali sono gli errori più frequenti:

  1. Sfruttare argomenti già ampiamente affrontati

Il primo errore da non commettere è cercare di replicare il successo ottenuto da altri, magari competitor, allo scopo di ottenere il medesimo risultato.

Spesso questa strategia non funziona perché il problema più grande è il non essere stati gli “apripista”. Avere un’idea e realizzarla prima di tutti, pone in una situazione privilegiata perché vuol dire che si è riusciti ad interpretare correttamente i desideri del lettore. Replicare l’idea vuol dire dare informazioni che sono già entrare in possesso per il lettore. Il risultato è quindi negativo a meno che non si decida di affrontare il topic da un ottica completamente diversa e innovativa.

  1. Non ascoltare la propria target audience

Una volta scelto il topic bisogna evitare un errore che è abbastanza comune. Solitamente si verifica nelle giovani leve che, magari in vena di sperimentare, si buttano a capofitto nella realizzazione di un contenuto, senza una corretta pianificazione.

Uno dei motivi per cui un contenuto riscuote molto successo è l’analisi della propria target audience. Ascoltare il lettore, le sue richieste, i suoi dubbi porta quasi sempre ad una rapida risoluzione del tema da sviluppare, ma anche ad una più facile diffusione del contenuto.

  1. Puntare ad un’ “originalità semplice “

Molto spesso accade che un’idea semplice è quella che funziona di più. Quando si sceglie un contenuto da realizzare, l’idea di voler inserire “troppo” e creare un contenuto complessissimo, si traduce in un rallentamento nella comprensione dell’obiettivo del messaggio, ed in un abbandono per difficoltà tangibili da parte dell’utente (less is more). La scrematura delle informazioni ed una loro lettura analitica ci consente poi di convogliare quelle superflue al topic principale nella creazione di altre pubblicazioni e quindi di guadagnare dati per future pubblicazioni di contenuti.

  1. Scegliere un formato non idoneo

Altro problema attanagliante riguarda la scelta del formato di rappresentazione di una informazione complessa. I formati ad immagine sono i più veloci per raggiungere questo scopo, ma non sono gli unici. Esistono varie modalità per rappresentare un contenuto. Se è troppo lungo un ebook è più che utile, un long form consente a quel contenuto di vivere meglio nei motori di ricerca, le immagini si prestano per esser ri-condivise. Ogni formato ha il suo scopo, dunque è necessario non fossilizzarsi su un formato preferito, ma variare anche per creare un po’ di armonia nei piani editoriali.

  1. Utilizzare risorse grafiche non premium

L’utilizzo di risorse non professionali rischia di intaccare il successo di un contenuto. La scelta delle immagini che corredano un post, l’impaginazione di un ebook, una infografica ben realizzata, sono questi i principali elementi su cui bisogna basarsi. Quando si tratta di produrre contenuti per l’online, “il contenitore è fondamentale quanto il contenuto”. L’avrete sicuramente sentita questa! Per cui non si può prescindere dal fornire una risorsa che, prima di tutto, comunichi professionalità e leadership nella realizzazione.

  1. Nel seeding PR utilizzo dei CC

Uno degli errori che può intaccare anche il successo di un’intera campagna è la “non esclusività” nel somministrare un prodotto. Nei processi di Outreach Seeding è essenziale che ogni destinatario del nostro messaggio sia trattato come se fosse un nostro più stretto parente, da convincere. Dobbiamo, perciò, essenzialmente lavorare sulla comunicazione scritta. Una mail siamo in grado di scriverla tutti, come siamo in grado di semplificare il processo di invio avvalendoci degli arcaici metodi di invio massivo. Purtroppo per chi lavora di contenuti tutto questo è un’utopia. Ogni blog, testata, sito che deve ricevere il contenuto deve ottenere un messaggio altamente personalizzato e soprattutto in linea con le aspettative di contatto che si hanno. Ma soprattutto l’errore più grossolano che si possa fare, se si usano espedienti di invio, è il non utilizzare il CCN nelle mail, rendendo visibili tutti gli indirizzi mail “seedati”.

  1. Non controllare i testi (refusi errori, nomi errati)

È ovviamente uno degli errori più grossolani che si possano compiere: non controllare gli errori. Prima di condividerlo, sembrerà banale, ma è ESSENZIALE fare un check sui refusi. È la cosa più semplice che possa accadere: sbagliare un accento, invertire una parola o inserire una doppia virgola. Parliamo di errori di battitura. In fase finale è essenziale sottoporre il contenuto a più persone (una sorta di test) che possano verificare che tutto sia stato scritto correttamente compresi nomenclature errate, nomi, acronimi ecc…

  1. Dimenticare di menzionare e contattare le fonti

Un contenuto, per quanto originale esso sia, non può esistere senza avere fonti esterne. In particolare articoli di ricerca o infografiche, hanno al loro interno informazioni che contribuiscono all’obiettivo divulgativo del messaggio.

È fondamentale dunque esplicitare, anche per correttezza, tutte le fonti che abbiamo utilizzato per costruire il contenuto. Un consiglio utile è quello di segnare ogni volta la fonte a cui si è attinto in modo tale da non arrivare alla fine del processo con una mole di informazioni talmente elevata, dal non esser più in grado di ritrovare chi ve l’ha fornita. Inoltre è importante ricordare che le fonti possono diventare esse stesse una parte fondamentale per la divulgazione del contenuto. Non a caso, in fase preliminare, è importante anche selezionare da DOVE le informazioni vengono reperite in modo tale che in fase di diffusione del contenuto, le fonti entrino di diritto a far parte della rosa di blog, siti ecc, che debbano ricevere in anteprima il contenuto per visionarlo ed utilizzarlo a corredo di quel post (a cui vi siete ispirati) che tratta le informazioni rappresentate.

Fonte – www.webinfermento.it